Come si mieteva il grano?

Era di solito il mese di giugno quando i terreni della valle d’itria si rocoprivano di giallo; un colore vivo, forte,che lasciava subito intendere che l’estate calda era praticamente arrivata; il vento creava delle bellissime danze di questi fili d’oro; il profumo della paglia era nell’aria e l’attesa era terminata; ì fili del grano erano ormai alti e bisognava iniziare la raccolta; un tempo non esistevano macchine agricole che aiutassero nella mietitura, ma si faceva tutto a mano; ci si svegliava sempre molto presto e si cominciava subito per evitare il caldo del sole.
La falce era lo strumento utilizzato per tagliare e falciare appunto; ci si metteva in fila uno di fianco all’altro e si procedeva con la schiena abbassata; il caldo era tantissimo anche perché la paglia del grano aumentava quella sensazione di calura estiva che faceva sudare tanto; ma bisognava procedere , non ci si poteva fermare; in fondo quel lavoro avrebbe prodotto una cosa molto utile: la farina; l’oro bianco che era utilissimo per preparare tante cose da mangiare; era così utile che durante la guerra alcuni contadini la nascondevano per poterla usare in famiglia.
Una volta che il grano era tagliato si preparavano le fascine (mucchi di paglia tagliati, legati da uno spago), si mettevano insieme più fascine e le si lasciavano sul terreno ad asciugare; inseguito si portavano in casa e si aspettava la trebbiatura; la macchina utilizzata dai primi del 900 era la trebbiatrice; non ce n’erano molte , quindi bisogna attendere che arrivasse.
La trebbiatura separava il grano dalla paglia; il grano finiva al mulino per preparare la farina, mentre la paglia nel fienile per gli animali.

Tutto questo lavoro non era affatto poco,anzi… ma produceva la cosa più importante per una famiglia di contadini; la farina era la base su cui si alimentava la maggior parte dei contadini.
Oggi ci sono pochi piccoli agricoltori che producono il famoso grano antico senatore cappelli in modo assolutamente biologico, noi gli abbiamo trovati e vi faremo assaggiare la pasta che producono; il mulino e’in pietra; caratteristica che favorisce una macinatura del grano senza surriscaldarlo troppo; questo permette di conservate meglio le caratteristiche organolettiche della farina prodotta;
Ancora oggi nel mese di giugno e’ bello poter passeggiare in mezzo alle stradine della valle d’itria ed ammirare questo mare giallo che lascia allo sguardo la bellezza di un’estate pugliese dai mille colori e profumi.

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