Gli alberi di ulivo in Puglia sono dei veri e propri monumenti naturali, basta riposarsi all’ombra di un ulivo per percepire la sua maestosità.

Quando a novembre si riempiono di olive, i rami degli ulivi si curvano a tal punto da toccare quasi terra. La raccolta un tempo si faceva tutta a mano e durava quasi tutto l’inverno.

Per raccogliere meglio le olive cadute al suolo si pressava il terreno intorno agli alberi fino a formare una zona liscia di terra battuta e, grazie ad una speciale scopa fatta di rami di ulivo essiccati, si procedeva al raccolto, che veniva poi setacciato in modo da eliminare sassi, terra ed erbacce.


Il lavoro non era terminato, gli alberi venivano poi circondati da reti che permettevano di raccogliere tutto ciò che cadeva dall’alto
mentre si strappavano direttamente le olive dai rami grazie all’uso di uno speciale rastrello.

Finita la raccolta si portava tutto al frantoio che avrebbe reso onore a questa fatica. Quando si entrava in quel posto l’odore di olive era freschissimo ed era un piacere vedere le macine in pietra che svolgevano meticolosamente il loro lavoro di pressatura, incantando anche i bambini che si divertivano ad osservare queste enormi ruote che giravano su se stesse.

Ancora oggi molti contadini nella Valle raccolgono le olive in questo modo, senza l’uso di strumenti meccanici ed è un piacere girare per le campagne e assistere alla produzione dell’olio pugliese, riconosciuto in tutto il mondo per il suo profumo fresco ed il gusto deciso.

Gli alberi di ulivo in Puglia sono dei veri e propri monumenti naturali, basta riposarsi all’ombra di un ulivo per percepire la sua maestosità.

Quando a novembre si riempiono di olive, i rami degli ulivi si curvano a tal punto da toccare quasi terra. La raccolta un tempo si faceva tutta a mano e durava quasi tutto l’inverno.

Per raccogliere meglio le olive cadute al suolo si pressava il terreno intorno agli alberi fino a formare una zona liscia di terra battuta e, grazie ad una speciale scopa fatta di rami di ulivo essiccati, si procedeva al raccolto, che veniva poi setacciato in modo da eliminare sassi, terra ed erbacce.


Il lavoro non era terminato, gli alberi venivano poi circondati da reti che permettevano di raccogliere tutto ciò che cadeva dall’alto
mentre si strappavano direttamente le olive dai rami grazie all’uso di uno speciale rastrello.

Finita la raccolta si portava tutto al frantoio che avrebbe reso onore a questa fatica. Quando si entrava in quel posto l’odore di olive era freschissimo ed era un piacere vedere le macine in pietra che svolgevano meticolosamente il loro lavoro di pressatura, incantando anche i bambini che si divertivano ad osservare queste enormi ruote che giravano su se stesse.

Ancora oggi molti contadini nella Valle raccolgono le olive in questo modo, senza l’uso di strumenti meccanici ed è un piacere girare per le campagne e assistere alla produzione dell’olio pugliese, riconosciuto in tutto il mondo per il suo profumo fresco ed il gusto deciso.